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CHIEDIAMO DI BLOCCARE LA LEGGE IN OLANDA CONTRO LA MACELLAZIONE EBRAICA ED ISLAMICA E DI CHIUDERE GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI.La Venuta del Mashi’ahData: 2011-12-18Autore: Gherush92 Gli animali che soffrono non sono kasher! Martedì 20 dicembre è prevista alla Camera Alta Olandese la votazione sulla proposta di legge di vietare la macellazione secondo le regole ebraiche ed islamiche, già passata a giugno alla Camera Bassa. Di seguito il rapporto ufficiale della delegazione di Gherush92 all'Ambasciata Olandese a Roma e uno degli interventi di Gherush92 al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra (vedi "Il divieto della macellazione ebraica ed islamica è una questione di diritti umani"), che hanno contribuito alla risoluzione del problema e ricevuto riconoscimenti e consensi al livello nazionale e internazionale. RAPPORTO UFFICIALE DELL'INCONTRO Oggi a Roma presso l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi una delegazione di Gherush92 Committee for Human Rights ha incontrato l’Ambasciatore per rappresentare la preoccupazione per la legge votata in Olanda alla Camera che vieta la macellazione secondo le regole ebraiche ed islamiche. Erano presenti: - S.E. Alphonsus Hermanus Maria Stoelinga, Ambasciatore del Regno dei Paesi Bassi in Italia; - La signora Jeanine de Vos, Primo Segretario degli Affari Politici, Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia; - L’Arch. Valentina Sereni, Presidente di Gherush92 Committee for Human Rights; - L’Imam Noureddine Chemmaoui, Rappresentante Relazioni Internazionali dell’ Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII); - Il Prof. Massimo Sitri, consulente scientifico ECOSOC. Erano assenti, ma hanno dato la loro adesione: - Rav Elia Richetti, Presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia; - Imam Izzedin Elzir, Presidente delle Comunità Islamiche d’Italia. Il Presidente di Gherush92 ha letto il seguente documento a nome dell’intera delegazione: "Grazie, Eccellenza, per averci concesso questo incontro. Le parlo a nome di Gherush92 Committee for Human Rights, un'organizzazione che gode dello status di consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) ed è uno dei Major Group nei programmi sullo sviluppo sostenibile. Gherush92 è anche membro del Comitato Nazionale per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Esprimiamo la nostra preoccupazione per la legge votata in Olanda alla Camera che vieta la macellazione secondo le regole ebraiche ed islamiche perché potrebbe essere una violazione dei diritti umani. Le chiediamo, cortesemente, di rappresentare al Governo dei Paesi Bassi quanto di seguito esposto. Se da una parte ci appare senza senso che un Paese intero come i Paesi Bassi, si interessi, sotto un’onda squisitamente emozionale, soltanto alla macellazione ebraica ed islamica, d’altronde la distruzione delle regole ebraiche, islamiche e indigene (alimentari, di macellazione, di comportamento, di relazione) è già avvenuta ripetutamente nel corso dei secoli con il risultato di distruggere porzioni di ambienti, specie e popoli, in qualche caso fino alla loro estinzione. Questo è stato chiamato razzismo, antisemitismo, islamofobia. Le regole della macellazione ebraica e islamica fanno parte di un sistema giuridico, sono leggi che Ebrei ed Islamici sono tenuti a rispettare e che, pertanto, non possono essere oggetto di dialogo o di confronto. Per la loro stessa natura giuridica tali leggi, che sono state date dal Creatore, non possono essere modificate. Unica possibilità di modificare queste leggi è distruggerle o distruggere chi le pratica. Tali regole assicurano agli animali una vita e una morte sicura: la legge stabilisce le regole per la macellazione (shechità e dhabihah) ma anche l’obbligo di essere compassionevoli verso gli animali e di non farli soffrire. Le regole di macellazione sono un sistema di qualità, collaudato da secoli di esperienza, che impiega strumenti adeguati e severi controlli; si potrebbe affermare che sono “regole naturali”, ovvero conformi all’anatomia dell’animale permesso, che muore rapidamente e in uno stato di incoscienza. Lo stesso non si può dire per i vari metodi di stordimento. Chi sostiene la legge olandese, basata, ci sembra, su studi incompleti, dati “emozionali” e non scientifici, decide che morire con lo stordimento è meno doloroso. Di questo andrebbero considerati con attenzione i possibili aspetti pregiudizievoli e arbitrari che ne possono derivare tanto più che siamo in assenza di competenze scientifiche per valutare il dolore degli animali. Chi promuove la legge olandese concentra, anche con possibili argomentazioni pretestuose e demagogiche, la propria esclusiva preoccupazione per la sofferenza degli animali solo agli attimi della macellazione; è noto, invece, che negli allevamenti intensivi gli animali soffrono durante l’intero arco della vita (stipati nelle gabbie, vittime di ogni tipo di abuso, con gravi problemi di nutrizione, di inquinamento dell’ambiente, di salute). Mettere a confronto pratiche e culture diverse è scorretto sul piano accademico e fattuale. Noi possiamo solo dire che Ebrei e Musulmani inorridiscono all’idea di uccidere qualunque animale, ancorché permesso, con la pistola, con la camera a gas o con l'electroshock, oppure lasciandolo in agonia come viene permesso in deroga. Noi possiamo solo dire che Ebrei e Musulmani inorridiscono all’idea di mangiare il sangue. Chiediamo con vigore che in Olanda la legge venga bloccata e che sia ripristinata o mantenuta, ovunque e subito, la macellazione secondo le regole ebraiche ed islamiche. Chiediamo, altresì, che siano controllati gli allevamenti industriali intensivi, vera e continua fonte di sofferenza per milioni di esseri viventi, fino alla loro eventuale chiusura. Chiediamo, inoltre, che l’Olanda aderisca e contribuisca alla realizzazione del progetto “Judaism and Islam. Rules for a New Golden Age” e partecipi al seminario internazionale “Cibo kasher e cibo halal. Regole per la sicurezza alimentare” di Gherush92. Siamo, infine, anche disponibili per una missione in Olanda per tenere, al cospetto delle Istituzioni, una lectio magistralis sull’argomento. Per questo motivo chiediamo che il Suo Ufficio valuti l’opportunità di invitare ufficialmente i professionisti di Gherush92." L’Ambasciatore ha, quindi, riferito sulla stato della legge che è stata proposta da un partito politico dell’opposizione e che ha trovato ampio consenso in Parlamento. Nei prossimi mesi (probabilmente tra settembre e ottobre) dovrà essere ancora approvata al Senato, poi, eventualmente ratificata dal Governo in carica. L’Ambasciatore ha chiesto in che senso la questione della macellazione ebraica ed islamica riguarda i diritti umani. Il Presidente di Gherush92 ha chiarito che cibo, diritti degli animali e regole tradizionali (ebraiche ed islamiche) sono argomento dei Diritti Umani nell’ambito delle Nazioni Unite, in particolare del Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU. Il Prof. Sitri ha sottolineato l’importanze che, su un argomento così delicato come il cibo, la discussione rimanga aperta fino che non si arrivi a qualche conclusione, verificata e accettata da tutte le parti in causa. D’altra parte, le regole ebraiche ed islamiche sono un sistema giuridico che non è possibile modificare; pertanto la legge proposta appare come un attacco frontale alla diversità, si basa sulla limitazione dei diritti umani per alcune componenti, e, per questo, sarebbe senz’altro da evitare in nome di un incontro fra i popoli. In tempi passati, d’altra parte, durante il nazismo e l’inquisizione, sono state promosse le stesse leggi contro Ebrei e Musulmani con i risultati che conosciamo. L’Imam ha chiarito che il cibo è un elemento fondamentale della cultura, che non si può separare dalla preghiera, dalle relazioni familiari e sociali e che l’approvazione della legge in un paese come l’Olanda, abituato all’accoglienza delle comunità ebraiche ed islamiche, rappresenterebbe l’innalzamento di un muro di discriminazione, che va nella direzione opposta a quella di un’Europa laica e aperta al riconoscimento di tutte le diversità. L’Imam ha anche fatto presente che la legge contro la macellazione ebraica ed islamica avrebbe una pesante ricaduta economica, perché prodotti olandesi di carne e latte, kasher e halal, sono un mercato di punta e di qualità, esportati e consumati in tutto il mondo, compresi i paesi medio orientali e nord africani. L’Ambasciatore ha sottolineato che la legge lascia un “finestrino di speranza” e la possibilità alle due comunità di dimostrare che i metodi di macellazione, ebraica ed islamica, non arrecano maggiore sofferenza agli animali. A questa affermazione il prof. Sitri ha risposto che la questione è mal posta. Questi metodi sono validati da secoli di esperienza e solo chi introduce nuove procedure avrebbe il compito di dimostrarne la validità. Ciò nonostante, tutti i membri della delegazione di Gherush92 hanno convenuto che intendono sfruttare ogni opportunità affinché questo finestrino di speranza si trasformi in un ampio spazio per il riconoscimento di entrambe le Comunità. L’Imam ha sottolineato ancora la secolare tradizione olandese di accoglienza ai dissidenti religiosi e di apertura alle varie componenti della diversità, che fa ben sperare su un auspicabile ritiro della legge. Il Presidente di Gherush92 ha fatto presente che, insieme al problema della discriminazione dei diritti umani, è necessario riflettere sulla qualità delle regole ebraiche ed islamiche, procedure sicure, collaudate e sostenibili nel tempo, perché verificate in secoli di esperienza. Ha citato il detto, attribuito a Maometto “In verità Allah ha prescritto professionalità in tutte le cose … Allora se tu devi macellare, macella bene. Lascia che ciascuno affili la sua lama e risparmi la sofferenza all’animale che egli macella” (Sahih An-Nawawi 16). Il Presidente di Gherush92 si è preso, infine, l’impegno di far pervenire copia delle richieste e del progetto in inglese. L’Ambasciatore ha concluso di non potere entrare nel merito della decisione ma di prendersi carico di rappresentare al Governo Olandese quanto è stato sottolineato nell’incontro e quanto è stato richiesto. Gherush92, Committee for Human Rights (UN ECOSOC) |
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