logo gherush92

Gherush92


.En .>It .Login .Testo .Ingrandisci .Contrasto .Normale .Stampa .Mappa .Cerca

Italiano

Articoli

UNA RIFLESSIONE IN MEMORIA DELLA KRISTALLNACHT (2023-11-9)
AI NOSTRI FRATELLI RESISTIAMO OVUNQUE CI TROVIAMO (2023-11-2)
UN MONDO SENZA EBREI E' UN MONDO INCONCEPIBILE (2023-10-16)
L'ODIO ANTISEMITA RIESPLODE CON ANTICA VIRULENZA (2023-10-12)
L'ODIO ANTISEMITA RIESPLODE CON ANTICA VIRULENZA (2023-10-12)
LA REGINA DELLA SOSTITUZIONE ETNICA (2023-04-20)
CELEBRANO IL PAPA CHE BUONO NON FU (2023-04-17)
IL GIUOCO DELLA CROCEFISSIONE (2023-04-09)
PESACH 1943 - 2023 Ottant’anni dalla eroica Rivolta del Ghetto di Varsavia (2023-04-05)
APPOGGIAMO LO SCIOPERO IN ISRAELE (2023-03-27)
IL DEICIDIO E' ISTIGAZIONE ALL'ODIO ANTISEMITA (2023-03-16)
PER UN'ALLEANZA STRATEGICA CONTRO IL RAZZISMO (2023-01-27)
LA VERA STORIA DEL MO'ED DI PIOMBO (2023-01-24)
IL RAZZISMO COPIA E INCOLLA DEL WEB (2023-01-13)
QUEL DIGI-TALE CHE VIVE A SCROCCO (2023-01-05)
FERMATELI! IL PAPA E IL RE FACCIANO TESHUVA' (2022-12-21)
NON DEVI MALEDIRE IL SORDO E NON PORRAI UN OSTACOLO DAVANTI AL CIECO (2022-12-03)
NAZIONI SENZA TERRITORIO (2022-11-08)
SPAZIO AL DIBATTITO E ALLA DISCUSSIONE DEMOCRATICA (2022-10-26)
PER UNA BERESHIT CREATOCENTRICA (2022-10-20)
DEDICATO AI FIGLI DELLA SHOAH (2022-10-16)
FERMATE LE CELEBRAZIONI DEL 12 OTTOBRE! (2022-10-12)
QUANDO IL FASCINO DELLA MODA CALPESTA LA SHOAH (2022-05-26)
LA SOFFERENZA DEGLI ANIMALI NEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI NON SI RIMUOVE CON UN ENNESIMO ATTACCO ALLA DIVERSITA' (2022-05-08)
IL GIORNO DELLA MEMORIA SENZA MEMORIA (2022-04-28)
25 aprile 1945. RICORDATI DI NON DIMENTICARE (2022-04-25)
ETERNA RICONOSCENZA ALL'ARMATA ROSSA (2022-01-27)
CHIEDIAMO UNA RISPOSTA COLLETTIVA CONTRO L'ANTISEMITISMO (2022-01-25)
COMPLOTTISTI, CHI TRAMA NELL'OMBRA? (2021-11-24)
I PROTOCOLLI DI SION UN COMPLOTTO TUTTO CRISTIANO (2021-11-04)

​IL MEMORIALE ITALIANO AD AUSCHWITZ E' UN'OPERA PERFETTA E NON VA RIMOSSO

Data: 2014-10-24
Autore: Gherush92

Il Memoriale Italiano ad Auschwitz fu concepito e realizzato, su espressa volontà dei progettisti, abbandonando il consueto linguaggio delle mostre fatte di cartelloni, dichiarazioni ideologiche spesso retoriche, fotografie e lunghe didascalie. Si ricrea, allusivamente, l’atmosfera da incubo del deportato che aspetta di morire e, nell’idea di uno spazio a spirale unitario, ossessivo, realizzato con un ritmo di zone di luce ed ombre fino alla liberazione, viene esaltato il carattere politico della Resistenza che vede riunite, in un’azione unitaria contro il nazifascismo, le componenti più coscienti del popolo italiano.
Nel Memoriale, progettato negli anni ’70, da Lodovico Belgiojoso per l’architettura, Primo Levi per i testi, Luigi Nono per le musiche e Pupino Samonà per gli affreschi, c’è spazio per tutte le vittime; tutti insieme, ebrei, comunisti, rom, detenuti politici, omosessuali, nella consapevolezza che la sofferenza è stata di molti.
Tutto questo oggi viene censurato e distrutto da pseudo storici e psudo intellettuali che non si vergognano di manipolare la storia approfittando che i sopravvissuti ad Auschwitz stanno scomparendo, come Primo Levi aveva previsto. Grazie a loro il memoriale sarà presto rimosso dal Blocco 21 di Auschwitz.
Riportiamo il testo di Primo Levi per il Memoriale affinché, censurato insieme all'opera, esso non venga dimenticato, e magari rimpiazzato con una croce.

"AL VISITATORE
La storia della Deportazione e dei campi di sterminio, la storia di questo luogo, non può essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: dai primi incendi delle Camere di Lavoro nell’Italia del 1921, ai roghi di libri sulle piazze della Germania del 1933, alla fiamma nefanda dei crematori di Birkenau, corre un nesso non interrotto. È vecchia sapienza, e già così aveva ammonito Enrico Heine, ebreo e tedesco: chi brucia libri finisce col bruciare uomini, la violenza è un seme che non si estingue.
È triste ma doveroso rammentarlo, agli altri ed a noi stessi: il primo esperimento europeo di soffocazione del movimento operaio e di sabotaggio della democrazia è nato in Italia. È il fascismo, scatenato dalla crisi del primo dopoguerra, dal mito della «vittoria mutilata», ed alimentato da antiche miserie e colpe; e dal fascismo nasce un delirio che si estenderà, il culto dell’uomo provvidenziale, l’entusiasmo organizzato ed imposto, ogni decisione affidata all’arbitrio di un solo.
Ma non tutti gli italiani sono stati fascisti: lo testimoniamo noi, gli italiani che siamo morti qui. Accanto al fascismo, altro filo mai interrotto, è nato in Italia, prima che altrove, l’antifascismo. Insieme con noi testimoniano tutti coloro che contro il fascismo hanno combattuto e che a causa del fascismo hanno sofferto, i martiri operai di Torino del 1923, i carcerati, i confinati, gli esuli, ed i nostri fratelli di tutte le fedi politiche che sono morti per resistere al fascismo restaurato dall’invasore nazionalsocialista. E testimoniano insieme a noi altri italiani ancora, quelli che sono caduti su tutti i fronti della II Guerra Mondiale, combattendo malvolentieri e disperatamente contro un nemico che non era il loro nemico, ed accorgendosi troppo tardi dell’inganno. Sono anche loro vittime del fascismo: vittime inconsapevoli.
Noi non siamo stati inconsapevoli. Alcuni fra noi erano partigiani e combattenti politici; sono stati catturati e deportati negli ultimi mesi di guerra, e sono morti qui, mentre il Terzo Reich crollava, straziati dal pensiero della liberazione così vicina. La maggior parte fra noi erano ebrei: ebrei provenienti da tutte le città italiane, ed anche ebrei stranieri, polacchi, ungheresi, jugoslavi, cechi, tedeschi, che nell’Italia fascista, costretta all’antisemitismo dalle leggi di Mussolini, avevano incontrato la benevolenza e la civile ospitalità del popolo italiano. Erano ricchi e poveri, uomini e donne, sani e malati. C’erano bambini fra noi, molti, e c’erano vecchi alle soglie della morte, ma tutti siamo stati caricati come merci sui vagoni, e la nostra sorte, la sorte di chi varcava i cancelli di Auschwitz, è stata la stessa per tutti. Non era mai successo, neppure nei secoli più oscuri, che si sterminassero esseri umani a milioni, come insetti dannosi: che si mandassero a morte i bambini e i moribondi. Noi, figli cristiani ed ebrei (ma non amiamo queste distinzioni) di un paese che è stato civile, e che civile è ritornato dopo la notte del fascismo, qui lo testimoniamo. In questo luogo, dove noi innocenti siamo stati uccisi, si è toccato il fondo delle barbarie.
Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell’odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, né domani né mai."

Primo Levi​​​​


 <<Precedente     Commenti     Archivio     Top     Successivo>> 
Home 
G92db 
Articoli 
Progetti 
News 
Corsi 
Forum 
Contatti 
Glossario 
Links 
Dona 

Valid HTML 4.01!. WAI AAA  .Valid CSS!