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AI LIBERATORI DELLA GLORIOSA ARMATA ROSSA

per mantenere viva la verità

Data: 2014-10-23
Autore: Gherush92

Dedichiamo il racconto “Pesach, lotta rivoluzionaria per l’identità - 3° Parte” all’Armata Rossa, comunisti e socialisti che hanno liberato ebrei, rom, prigionieri politici antifascisti ed omosessuali dal campo di sterminio di Auschwitz e hanno contribuito ad affrancare l’Europa dalla tirannia nazi-fascista.

Entro il prossimo novembre il memoriale italiano di Auschwitz, progettato negli anni ’70 su richiesta dell’ANED, da Lodovico Barbiano di Belgiojoso per l’architettura, Primo Levi per i testi, Luigi Nono per le musiche di sottofondo e Pupino Samonà per i dipinti, ed inaugurato all’interno del padiglione italiano nel 1980, sarà rimossa. L’opera d’arte, alla luce di "nuove" interpretazioni storiche e delle direttive delle autorità polacche, è stata giudicata troppo politica e simbolica e poco didattica ed educativa. L’installazione, collocata nel Blocco 21, già censurata e chiusa al pubblico dal 2011, verrà pertanto rimossa dalla sua sede naturale. Il padiglione a spirale, che si snoda per cinquecento metri quadrati, dedicato alla memoria degli italiani, in gran parte ebrei, caduti nei campi di concentramento nazisti, verrà trasferita altrove poiché contiene storia e simboli politici evidentemente non più graditi, accusata di utilizzare l'orrore del nazismo per coprire il comunismo e la falce e martello come simbolo positivo.

La rimozione del memoriale italiano è un insulto alle stesse vittime, fra cui gli autori di quel monumento, ed è un oltraggio a chi le ha liberate. Può darsi che la proposta di eliminare i simboli dei regimi totalitari sia pienamente giustificata dalla storia ma in ogni caso tutto questo non ha nulla a che vedere con Auschwitz, con lo sterminio degli Ebrei, con la Shoah e il prezzo da pagare per manipolare la storia sono demagogia e opportunismo.

La falce e martello è un simbolo positivo e non c’è da scandalizzarsi. La falce e martello è il simbolo del movimento operaio e della classe lavoratrice e rappresenta l'unità tra i lavoratori agricoli e industriali. Fu condiviso dalle organizzazioni socialiste e comuniste anche ebraiche, sioniste e bundiste, ed è stato per molti sinonimo di liberazione. La falce e martello è stato il simbolo del socialismo e del comunismo divenendo emblema dei partiti politici e, più tardi, dei paesi del socialismo reale. La falce e martello è rappresentata in numerosi altri simboli ancora vigenti, come la bandiera di stato austriaca. Ma, in particolare ad Auschwitz, la falce e martello ricorda l’eroica Armata Rossa che ha liberato il campo il 27 gennaio del 1945, data oggi celebrata ogni anno come Giornata della Memoria; la falce e martello è anche il simbolo delle donne e degli uomini, comunisti e socialisti, che sono stati perseguitati come politici dai nazi-fascisti e sono morti nei campi; la falce e martello ricorda anche i 20 milioni di morti russi che hanno combattuto contro i nazi-fascisti e l'eroica battaglia di Stalingrado.

E’ inaccettabile fare della falsa ideologia in un luogo della memoria o raffrontare con faciloneria il nazismo al comunismo e non è vero che la memoria appartiene a tutti gli schieramenti politici perché appartiene ad un solo schieramento: ad Auschwitz esiste la memoria dei perseguitati che ricorda le vittime massacrate e la memoria dei persecutori che ricorda cristiani, fascisti e nazisti con i rispettivi simboli della croce, della croce celtica e della croce uncinata. Queste semplici e veritiere considerazioni non hanno niente a che vedere con gli schieramenti ideologici o politici attuali.

Ad Auschwitz la falce e martello rappresenta, volenti o nolenti, la liberazione e i liberatori e, ad onore di verità, invece di eliminare il memoriale italiano con la falce e martello, come qualcuno si appresta a fare, bisognerebbe rimuovere le croci, incomparabile simbolo della persecuzione antiebraica in tutti i tempi. ​​​

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