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UNA RISPOSTA AL MINISTRO PROFUMO ancora a proposito della Divina Commedia

La Venuta del Mashi’ah

Date: 2012-04-04
Author: Gherush92

Egregio Ministro Profumo,

come Lei sa ​antisemitismo, islamofobia, omofobia, antiromanì, razzismo sono una piaga sociale; gli ebrei devono essere protetti dalle forze dell’ordine, gli omosessuali sono soggetti a pestaggi, i mussulmani a episodi di scherno e vilipendio e le donne mussulmane sono aggredite per strada, africani e neri sono sfruttati e pestati talvolta con effetti letali, i rom, sull’orlo dell’abisso, sono soggetti a roghi, sgomberi e deportazioni.
Sorge la domanda: da dove viene il razzismo?

Nella Sua risposta all’interrogazione parlamentare, Lei ha sottolineato l’esigenza che gli studenti, guidati dall’insegnante, siano in grado di leggere la Divina Commedia con la necessaria consapevolezza critica. Dalle Sue parole si potrebbe intendere che il problema del razzismo nell’opera sussiste e, quindi, per raggiungere la consapevolezza critica da Lei prospettata è necessario chiarirsi sui termini e sul metodo.

Contestualizzare significa considerare un problema rapportandolo al contesto nel quale è maturato e si è manifestato. In tema di discriminazioni e persecuzioni, consapevolezza critica significa essere in grado di esaminare il contesto storico prendendo in giusta considerazione sia il punto di vista dei persecutori che delle vittime perché entrambi ne fanno parte. Ma quali sono i commentatori della Commedia che si esprimono in difesa delle vittime?

La Commedia si potrebbe restituire integralmente al suo contesto storico se oggi il razzismo non esistesse, ma invece esiste. Allora è necessario che note e commenti chiariscano, definitivamente, che le accuse che leggiamo nella Commedia contro Giuda, Anna, i Sacerdoti, il Sinedrio e il popolo ebraico, Maometto e i musulmani e contro gli omosessuali sono false, nel contesto storico e nel contesto attuale. In assenza di ciò ci troviamo di fronte ad una palese violazione dei diritti umani. Le accuse erano false ai tempi in cui fu scritta l’opera e sono false oggi, quando un Ministro della Repubblica Italiana si dimette per avere indossato una maglietta con una vignetta che offende il Profeta Maometto.

Contestualizzare significa anche sottolineare che non esiste alcun periodo storico nel quale sia lecito, se non con l’uso della forza, insultare, diffamare, perseguitare popoli o categorie di persone, come avviene nel 1300. Cosa significherebbe indossare oggi una maglietta con il Maometto o il Giuda della Commedia? Una citazione colta e “contestualizzabile” o, piuttosto, una spregevole provocazione razzista? E la stessa accusa di deicidio è celebrata, con successo planetario, tanto nella Commedia che nell’opera d’arte filmica The Passion di Mel Gibson, con conseguenze dannose.

Il razzismo non è una questione di opinioni o di libera interpretazione o, come si dice banalmente, frutto dell’ignoranza; al contrario, il razzismo è una vera e propria cultura che ha radici antiche e consolidate, ha interessato gran parte della letteratura, dell’arte, della scienza e del sapere in Europa e per secoli ha mistificato la realtà storica e del diritto utilizzando termini e strumenti che sono entrati a far parte anche del linguaggio artistico. Per questo libera ricerca e libero insegnamento nelle scuole devono essere sostenuti da note e commenti che garantiscono lo sviluppo di una vigorosa consapevolezza critica.

In assenza delle spiegazioni al testo la Commedia rimane un’opera d’arte di una sola parte che non si cura della palese presenza di elementi razzisti: appare così poco educativa e poco apprezzabile. In assenza di una corretta contestualizzazione restiamo dell’idea che la scuola, e la società italiana che è il suo riflesso, non riescono a dotarsi di programmi e strumenti utili allo sviluppo di una cultura della diversità contraria ad ogni forma di razzismo.

In assenza delle spiegazioni al testo, sarebbe anche meglio non declamare i versi dei canti XIV, XXIII, XXVIII, XXXIV dell’Inferno e il canto V del Paradiso per non incorrere in una forma involontaria (o volontaria) di istigazione al razzismo, secondo le convenzioni internazionali e le leggi nazionali. In assenza di note che, contestualizzando, chiariscano che le accuse contro ebrei, musulmani, omosessuali sono false, sarebbe meglio che la Divina Commedia fosse eliminata dai programmi scolastici.

Restiamo a Sua disposizione per contribuire ad ogni approfondimento utile.

Con i più cordiali saluti

Gherush92 Committee for Human Rights


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